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Un po' di storia: Ninì: storia, poesia e ......
Come Ninì fa un buon vino!
Nella cantina
Vanno costruiti i locali per la conservazione delle bottiglie e delle damigiane.
Il locale va disinfettato con calce e verderame. Il locale va areato con tre aperture a
bocca di lupo. Vanno predisposti tanti depositi pieni di sabbia capace di assorbire
eventuale umidità. Voglio precisare inoltre che la sabbia posta nei contenitori per
l'assorbimento dell'umidità nella cantina è sabbia raccolta nei lagni di Moschiano che è di natura vulcanica, precisamente vesuviana.
Il locale per essere mantenuto fresco deve essere interrato. Inoltre non è consigliato
conservare in cantina aglio, cipolle, patate perché emanano aromi che sono nocivi per il vino. Per una maggiore sicurezza il vino viene spostato con una tubazione con pompa di ½ cavallo. Per avere un vino più pregiato e per non incorrere nell'ossidazione del vino si può fare una vinificazione tradizionale ma oramai quasi abbandonata, detta arenata.
Questa vinificazione viene così eseguita: dopo pigiate le uva vanno poste in recipiente adatto per poter effettuare una particolare procedura. Si copre la massa di uva macinate con diversi strati composti di foglie di fico in modo che il mosto sia
interamente coperto. Al di sopra si pone uno strato di sabbia di spessore tale da
rendere stabile la copertura e in modo che la fermentazione avvenga senza il contatto con l'ossigeno. Dopo che il mosto è rimasto così sigillato per il tempo necessario alla fermentazione, effettuato il controllo del grado zuccherino come già prima spiegato, si procede per le successive fasi come per l'altra già illustrata vinificazione.
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