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Un po' di storia: Ninì: storia, poesia e ......
Come Ninì fa un buon vino!
Oggi vivo a Moschiano (AV)
alla via Avellino, 90, una volta strada di circonvallazione del piccolo paese posto tra due massicci montuosi, quella del monte di S. Cristina e quello della Madonna della Carità. Seguendo la strada nazionale che supera il valico di S.Cristina posto sul massiccio montuoso omonimo, si raggiunge Forino e poi si prosegue per Contrada, Bellizzi, Avellino. Invece, seguendo la strada per la Madonna della Carità si raggiunge il Santuario della Carità, poi si giunge alla zona dove si trova il mio fondo e si prosegue verso il Monte Pizzone, Monteforte Irpino ed Avellino. Le due strade, passando per Avellino possono condurre al santuario della Madonna di Montevergine, meta da sempre di pellegrinaggi.
La zona vicino al Santuario della Carità ove ho acquistato un fondo si trova ad un'altezza di circa 600 m slm. Qui ho piantato e coltivo vino di Fiano, Malvasia puntinata e Trebbiano di Abruzzo. Nel piccolo fondo in paese, quello retrostante l'abitazione in Moschiano, coltivo invece vino di Aglianico e Barbera.
All'ingresso del mio fondo montano, dove ho realizzato anche un piccolo rifugio, c'è un viale di circa 100 mt di lunghezza, con uva a spalliera. All'interno del fondo montano, per una grazia ricevuta in famiglia, ho collocato una statua della Madonna della Carità sistemandola su di una roccia all'interno di una piccola Cappelluccia rivolta verso la strada che segue poi per il monte Pizzone. Essa è illuminata di giorno con la luce del sole e di notte con una luce azionata da un interruttore crepuscolare. Per tutto quello appena descritto si può consultare anche il mio sito www.madonnadellacarita.it e cliccare su Ninì e poi inaugurazione della statua.
Come ho detto prima nel vigneto in paese coltivo invece le uva rosse. A fianco al piccolo vigneto è cresciuto un albero di susine che ha raggiunto un'altezza straordinaria, di circa 5 metri tanto da farlo sembrare un albero secolare che suscita meraviglia in chi lo ammira. Nello stesso mio fondo in Moschiano alla via Avellino, vi sono anche due ceppi di fichi d'india che suscitano anch'essi meraviglia nei passanti per i loro colori e per la grandezza che raggiungono i frutti nonostante si trovi in una zona caratterizzata nel periodo invernale dalle rigidità del clima.
Durante i lavori che effettuo nel mio fondo, in particolare nello scavare fossi per
piantare alberi o sistemare il fondo si evidenzia facilmente la natura del terreno. Si
trovano infatti strati di materiale simile a sabbia nera, chiaramente di origine vulcanica, che conosciamo anche nelle zone di valle, dove, ha dato luogo ad un particolare composto che (probabilmente in quanto impastato con argilla), per la durezza e la difficile perforabilità, localmente chiamiamo Tuono.
Insieme a questo deposito di materiale di color nero ritroviamo altro materiale, molto più abbondante, credo sempre depositato nelle eruzioni del Vesuvio, cosiddetto lapillo, di colore bianco, chiamato localmente “vriccone”.
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